Gustavo Aceves - FB
Gustavo Aceves e i “frammenti” di storia dell’umanità
Il Premio “Lorenzo il Magnifico” alla Carriera per la scultura è andato all’artista messicano Gustavo Aceves “per aver magistralmente rappresentato, attraverso la scultura, frammenti di storia dell’umanità che evocano valori di civiltà e al tempo stesso veicolano un monito a non ripetere gli orrori verificatisi nella storia dell’Umanità e delle sue migrazioni”.
Aceves, che sin dagli esordi ha ricevuto diversi premi, ha esposto i suoi lavori scultorei e grafici in sedi prestigiose del ‘vecchio e nuovo mondo’, fra cui il Museo d’Arte Contemporanea di Sabbioneta, il Museo d’Arte Contemporanea di Beijing, il Museo d’arte Moderna INBA, il Cheek Gil Museum, il Museo del Palazzo di Belle Arti di Città del Messico e il Museo Amparo di Città del Messico.
Aceves, che sin dagli esordi ha ricevuto diversi premi, ha esposto i suoi lavori scultorei e grafici in sedi prestigiose del ‘vecchio e nuovo mondo’, fra cui il Museo d’Arte Contemporanea di Sabbioneta, il Museo d’Arte Contemporanea di Beijing, il Museo d’arte Moderna INBA, il Cheek Gil Museum, il Museo del Palazzo di Belle Arti di Città del Messico e il Museo Amparo di Città del Messico.
I Cavalli del progetto Lapidarium di Gustavo Aceves alla Florence Biennale 2019
L’artista è intervenuto alla Florence Biennale, dove ha esposto uno dei quattro cavalli monumentali del progetto work-in-progress Lapidarium, che prevede la realizzazione di cento cavalli monumentali.
Dopo aver varcato l’Arco di Costantino e la Porta di Brandeburgo, il progetto è approdato a Firenze, nel piazzale della Fortezza da Basso, che ha ospitato il grande Cavallo fuso in bronzo bianco e posizionato su una sequenza calibrata di undici blocchi della nobile breccia medicea, a simboleggiare il Mare Nostrum.
Oltre a raccogliere l’eredità millenaria di culture distanti, i Cavalli di Aceves sono realizzati sperimentando materiali e processi diversi, che conferiscono loro valenza simbolica e rimandano al progetto di monumento equestre in onore di Francesco Sforza, commissionato a Leonardo da Ludovico “il Moro”, ma mai realizzato, di cui rimangono però i disegni.
https://lapidarium.online/it/
Dopo aver varcato l’Arco di Costantino e la Porta di Brandeburgo, il progetto è approdato a Firenze, nel piazzale della Fortezza da Basso, che ha ospitato il grande Cavallo fuso in bronzo bianco e posizionato su una sequenza calibrata di undici blocchi della nobile breccia medicea, a simboleggiare il Mare Nostrum.
Oltre a raccogliere l’eredità millenaria di culture distanti, i Cavalli di Aceves sono realizzati sperimentando materiali e processi diversi, che conferiscono loro valenza simbolica e rimandano al progetto di monumento equestre in onore di Francesco Sforza, commissionato a Leonardo da Ludovico “il Moro”, ma mai realizzato, di cui rimangono però i disegni.
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