Tango en Penumbras - FB
Proiettato in anteprima nazionale in occasione della XV Florence Biennale
Il film “Tango en Penumbras” (Tango in penombra) della dottoressa Teresa Mular (Argentina, 2024) sarà proiettato in première nazionale in occasione della XV Florence Biennale (Fortezza da Basso, Firenze, 18-26 ottobre 2025), sul tema “The Sublime Essence of Light and Darkness. Concetti di dualismo e unità nell'arte contemporanea e nel design”. Dopo la presentazione di “Can't Stop the Sun from Shining” alla XIII Florence Biennale del 2021, Teresa torna quest'anno con la sua nuova opera, completata nel 2024. Finora ha ricevuto numerose nomination e premi a Tokyo, in Brasile e negli Stati Uniti.
In questo film, Teresa ci accompagna in un viaggio nella vita di un chimico di 74 anni che, all'età di 28 anni, ha tragicamente perso la vista, presumibilmente a causa di uno scherzo andato male a una festa post-laurea. Sebbene si ipotizzi che la causa sia stata lo scherzo, rimane la possibilità che il glaucoma sia la vera patologia di base. Dopo decenni di vita nell'oscurità, un tentativo di tango diventa un raggio di luce che illumina il suo mondo in modi che non avrebbe mai immaginato. Il suo fascino per i movimenti e la musica del tango è appassionato e ammaliante. Ogni passo gli porta gioia e speranza, riempiendolo di nuova fiducia e rispetto per se stesso e di un senso di autostima.
Temi come le lotte delle persone svantaggiate, delle donne e delle minoranze sono da tempo al centro dell'opera di Teresa. “Tango en Penumbras” continua a essere incentrato su questo tema ma, questa volta, si sposta dalla rappresentazione di un'esperienza collettiva al ritratto intimo di un individuo che, nonostante la menomazione fisica, sviluppa l'ottimismo e costruisce una forza interiore attraverso la riscoperta di un entusiasmo.
Riflettendo sul tema della XV Florence Biennale, Teresa utilizza il suo caratteristico approccio narrativo per esplorare la dicotomia tra luce e oscurità, seguita dal dualismo tra visibile e invisibile. In questo modo, sfida l'idea che la vista sia l'unica via per sperimentare la bellezza o per raggiungere la realizzazione fisica e spirituale.
