Marina Abramović - FB
Durante la VIII Florence Biennale è stato consegnato il prestigioso Premio alla Carriera “Lorenzo il Magnifico” alla performance artist Marina Abramović. Alla Biennale l’artista ha presentato una mostra dedicata ai propri video e ha letto, in anteprima mondiale, il suo Manifesto, scatenando l’entusiasmo dei presenti e generando enorme interesse sui media nazionali e internazionali, tra cui la CNN, che ha dedicato un servizio all’intera manifestazione.
Il corpo come soggetto e come mezzo artistico
Nata a Belgrado nel 1946, Marina Abramović è senza dubbio una delle artiste più significative del nostro tempo. Dall’inizio della sua carriera in Jugoslavia negli anni Settanta, quando frequentava l’Accademia di Belle Arti di Belgrado, Marina Abramović ha prediletto la performance come forma di arte visiva.
Il corpo è sempre stato sia il suo soggetto che il suo mezzo. Esplorando i limiti fisici e mentali della sua esistenza ha sopportato la sofferenza, la fatica e il pericolo, alla ricerca di trasformazioni emotive e spirituali. Ha realizzato lavori che ritualizzano le semplici azioni quotidiane come stare sdraiati o seduti, sognare e pensare.
Membro vitale della generazione di artisti pionieri della performance che include Bruce Nauman, Vito Acconci e Chris Burden, Marina Abramović ha creato alcune delle prime storiche performance.
Il corpo è sempre stato sia il suo soggetto che il suo mezzo. Esplorando i limiti fisici e mentali della sua esistenza ha sopportato la sofferenza, la fatica e il pericolo, alla ricerca di trasformazioni emotive e spirituali. Ha realizzato lavori che ritualizzano le semplici azioni quotidiane come stare sdraiati o seduti, sognare e pensare.
Membro vitale della generazione di artisti pionieri della performance che include Bruce Nauman, Vito Acconci e Chris Burden, Marina Abramović ha creato alcune delle prime storiche performance.
Marina Abramović in Italia e nel mondo
Dal 1975 al 1988 Marina Abramović e l’artista tedesco Ulay hanno realizzato diverse performance insieme, confrontandosi con il concetto di relazione e dualità. Dopo essersi separati, Marina Abramović è tornata a lavorare da sola presentando il suo lavoro con suoni, fotografie, video, sculture e “oggetti transitori per uso umano e non umano” in esibizioni individuali e collettive presso importanti istituzioni negli Stati Uniti ed in Europa. Ha anche insegnato e tenuto diverse conferenze in Europa e America.
È stata premiata con il Leone d’Oro come migliore artista alla Biennale di Venezia del 1997, per la sua straordinaria video installazione/performance Balkan Baroque e nel 2003 ha ricevuto il Bessie per La casa con vista sull’oceano, una performance di 12 giorni alla galleria Sean Kelly di New York. Nel 2005 Marina Abramović ha presentato Balkan Erotic Epic all’Hangar Bicocca e alla galleria Sean Kelly di New York. Dello stesso anno è la serie di performances Seven Easy Pieces al Guggenheim Museum di New York.
https://mai.art/
È stata premiata con il Leone d’Oro come migliore artista alla Biennale di Venezia del 1997, per la sua straordinaria video installazione/performance Balkan Baroque e nel 2003 ha ricevuto il Bessie per La casa con vista sull’oceano, una performance di 12 giorni alla galleria Sean Kelly di New York. Nel 2005 Marina Abramović ha presentato Balkan Erotic Epic all’Hangar Bicocca e alla galleria Sean Kelly di New York. Dello stesso anno è la serie di performances Seven Easy Pieces al Guggenheim Museum di New York.
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