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Jean-Michel è nato in Francia nel 1988. Realizza immagini generate digitalmente dal 2008 dopo aver terminato gli studi in una scuola di animazione in Francia. Per prima cosa ha iniziato a lavorare per film e spot pubblicitari, realizzando effetti speciali e immagini animate in 3D. Ciò lo ha portato a lavorare per marchi famosi e lungometraggi. Questo ambiente di produzione esigente gli ha permesso di affinare il suo gusto per le immagini dettagliate e realistiche. Il suo approccio più spiccatamente artistico ha avuto inizio nel 2016, quando si è sentito pronto, sia nel padroneggiare gli aspetti tecnici del mezzo digitale, sia per far emergere i soggetti che lo hanno toccato. Figlio di due artisti che utilizzano supporti tradizionali, è sempre stato legato alla bellezza della materia, del gesto e più in generale a un certo realismo figurativo nell'arte. Essendo figlio della generazione digitale, abbraccia pienamente questo mezzo dal potenziale infinito che offre una completa libertà di espressione. Tuttavia, si assicura sempre che il lato digitale delle sue opere non sia ciò che le caratterizza in primo luogo. Costruire un'immagine 3D richiede molte conoscenze tecniche. Sono così tanti i passaggi coinvolti nel processo di creazione dell'immagine finale che l'artista deve avere una visione chiara di ciò che intende ottenere. Inoltre, laddove la maggior parte degli artisti tradizionali cerca di ottenere un controllo perfetto sulla realtà, un artista digitale combatte contro la perfezione delle immagini 3D, aggiungendo sempre alcune imperfezioni per avvicinarsi di più a ciò che rende un soggetto reale e profondo. Il suo approccio artistico lo porta ad ancorare le sue immagini a una forma di realismo visivo. Jean-Michel aspira a creare un collegamento tra il mezzo contemporaneo e il knowhow tradizionale. Ciò comporta la riproduzione dell’aspetto di materiali e dettagli tradizionali per dare plausibilità visiva a soggetti onirici. Molto importante anche l'illuminazione, per esaltare la percezione dei volumi fino a renderli quasi afferrabili. Sebbene virtuali, i suoi soggetti hanno sempre un'estetica che potremmo definire classica. Con le sue opere, Bihorel cammina sempre su una linea sottile tra classico e soprannaturale.

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