Arata Isozaki - FB

La visione di un futuro sostenibile 

La Florence Biennale ha conferito il Premio “Lorenzo il Magnifico” alla Carriera ad Arata Isozaki quale tributo a riconoscimento del suo straordinario operato e dei meriti conseguiti nell’ambito della cultura, dell’architettura in particolare. Progettando complessi architettonici che uniscono in sé l’eredità culturale orientale e occidentale, rafforzano il legame armonioso con il creato, e soddisfano perfettamente i bisogni degli artisti visivi e performativi oltre che del loro pubblico, egli ha dato forma a una meravigliosa visione di futuro sostenibile in armonia con la natura.

Le costruzioni innovative di Arata Isozaki

Nato il 23 luglio 1931 a Ōita, Kyushu (Giappone), Arata Isozaki ha studiato architettura all’Università di Tokyo. Dopo la laurea è diventato assistente di Tange Kenzō (1913-2005) e nei nove anni trascorsi lavorando sotto la sua guida ha collaborato anche con il gruppo Urtec (Urbanisti e Architetti). Nel 1963 ha aperto il proprio studio di progettazione architettonica. Agli inizi degli anni 1970 ha preso le distanze dalle strutture di influenza Metabolista dei suoi primi lavori e ha iniziato a considerare una serie di soluzioni “non orientali” per progettare costruzioni innovative quali il Museo d’Arte Moderna di Gunma e il Museo Civico d’Arte Kitakyushu di Fukuoka, entrambi completati nel 1974 – l’anno che lo ha visto ricevere il Premio di Architetto dell’anno dall’Istituto di Architettura del Giappone. Gli anni Ottanta hanno rappresentato un periodo di intenso lavoro per Isozaki, impegnato su diversi fronti a livello internazionale. 
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