Nel 1983 Marta Minujín aveva eretto a Buenos Aires Partenón de libros prohibidos: una scultura in cui venivano accatastati 20.000 volumi messi all’indice dalla dittatura militare. In occasione di Documenta 14 del 2017, intitolata Learning from Athens, l’argentina ha ricostruito il monumento in un dialogo tra due idee di Europa. Grazie al crowdfounding sono stati raccolti 100.000 libri, poi assemblati in Parthenon of Books. Questo remake è stato sistemato nella Friedrichsplatz di Kassel, dove, nel 1933, erano stati bruciati dai nazisti migliaia di testi «degenerati».
Il monumento è stato realizzato con l’aiuto di studenti dell’università locale, che hanno aiutato Minujín a elaborare un elenco che comprende almeno 170 titoli che, nel corso della storia della civiltà, sono stati vietati, censurati e bruciati.
Si tratta di un’ opera epocale ma non eterna: dal giorno di chiusura di «Documenta», il 17 settembre 2017, chiunque ha potuto prelevare un volume, salvandolo dallo smantellamento dell’installazione. Opera politica ma non ideologica, che condanna tutte le censure del pensiero, il tempio di carta di Marta Minujin ha avuto un valore simbolico che ha saputo andare oltre l’arte concettuale e la provocazione intellettuale.