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Luciano Caruso e il suo archivio

Luciano Caruso e il suo archivio, esperienze e riflessioni a confronto


A cura di Sonia Puccetti Caruso
Martedì, 20 ottobre – ore 17.00 / 19.00
Fortezza da Basso, Padiglione Spadolini, Area Teatro

La vicenda umana e artistica di Luciano Caruso si svolge tra due città: Napoli, dove trascorre gli anni giovanili, e Firenze, dove si trasferisce nel 1976.

 

Il fervore culturale dell’ambiente partenopeo degli anni Sessanta del Novecento favorisce le prime esperienze letterarie e artistiche di Luciano ancor prima che egli concluda gli studiuniversitari in Estetica Medievale. Frequenta i pittori del Gruppo 58, in particolare Mario Colucci, il quale lo mette in contatto con la realtà artistica milanese (Enrico Baj, Sergio Dangelo e Piero Manzoni) e con quella parigina, dai “lettristi” a François Dufrêne ai “situazionisti”. Le suggestioni di Parigi incidono sul fare di Luciano – a cominciare dall’uso del procedimento analogico di ascendenza surrealista e la nuova positività della “lettera” liberata dalla parola.

Grazie all’incontro con altri autori, in particolare il poeta Stelio Maria Martini (con il quale fonda nel 1967 il Gruppo Continuum) Caruso affina la propria ricerca estetica, tesa al superamento dell’insufficienza espressiva della poesia quale mero linguaggio verbale attraverso un suo arricchimento con l’elemento visuale e materico della scrittura.

 

Il primo libro-opera di Caruso è del 1965. Da il gesto poetico (Napoli, 1968) in poi, saggi e altri scritti s’intrecciano con l’opera più propriamente artistica di questo autore che, in Italia e all’estero, partecipa a mostre dedicate a Nuova scrittura, Poesia visiva, Poesia Visuale e Libro d’artista.

 

Nel 1980 vara il festival internazionale di poesia sonora Il colpo di Glottide. Le ultime opere di Luciano Caruso, fra cui La vita della seta, Atlante, e Periplo, ribadiscono il suo modo di intendere la vita e l’arte come un viaggio fatto di passaggi tra passato e futuro.

Relatori del convegno:


Rolando Bellini, direttore artistico della X Florence Biennale.

Giorgio Zanchetti, Università degli Studi di Milano

Stefania Stefanelli, Scuola Normale Superiore di Pisa.

Diana Toccafondi, soprintendente archivistico della Toscana.

Sara Landini, archivista.

Sonia Puccetti, direttrice dell’Archivio Luciano Caruso.

 

Con una lettura performativa dell’attore Antonio Petrocelli

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