Shamsia Hassani per “Kabul Art Project in Florence” - FB

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Shamsia Hassani per “Kabul Art Project in Florence”

“Kabul Art Project in Florence” Florence Biennale Artist Residency / Firenze, 24 – 25 ottobre 2017

Shamsia Hassani è la prima e unica street e digital artist donna che opera nel difficile contesto della città di Kabul. L’artista, che si batte per il riconoscimento dell’importanza del ruolo della donna nella società civile e nelle istituzioni, ma anche per i valori della pace, di solidarietà e di libera espressione della creatività nel mondo, è anche la più giovane professoressa dell’Università di Kabul dove insegna disegno e pittura.

In occasione della Giornata Europea della Giustizia, organizzata dalla Corte di Appello di Firenze la Florence Biennale promuove il progetto “Kabul Art Project in Florence“.

Ecco le parole del direttore della Florence Biennale, Jacopo Celona, a proposito del progetto:

 

Per me è stato un grande piacere aver visto finalmente concretizzarsi un progetto che seguo e coordino da diversi mesi. È stato molto complicato ma come Florence Biennale siamo riusciti a portare a Firenze Shamsia Hassani prima street artist donna dell’Afghanistan. Shamsia ha potuto creare un disegno sul muro perimetrale dell’I.T.I Leonardo da Vinci di via del Terzolle e raccontare la propria storia di vita agli studenti fiorentini nel contesto della Giornata Europea della Giustizia Civile. Le sue donne con gli occhi chiusi e senza la bocca testimoniano la difficoltà di intravedere un futuro e l’impossibilità di esprimere se stesse come vorrebbero. Ma Shamsia è forte e sempre sorridente perché sa che ci sono molti che sono pronti ad ascoltare la sua voce, noi lo abbiamo fatto semplicemente ammirando il suo lavoro.
Grazie a questo progetto portiamo finalmente l’arte contemporanea nella periferia della città facendone uno strumento di riqualifica e sviluppo. Ho potuto toccare con mano l’affetto dei residenti del Q5 e degli studenti nei confronti di Shamsia, della sua storia e di quanto stava realizzando nella nostra città. Per lei è la prima volta in Italia, la prima a Firenze, ma da subito si è sentita a casa. Così i cittadini del quartiere si sono sentiti partecipi, come Ugo che gestisce il bar davanti al liceo e che con grande senso civico ci ha dato una mano. Questo ci deve far riflettere perché dove c’è la volontà di aprire un dialogo non ci sono muri grigi a separarci ma solo muri colorati.

Voglio ringraziare il Comune di Firenze che ha concesso l’utilizzo di questo spazio con l’Assessore Vannucci e tutta la sua squadra, Stefania Pancini e Matteo Nanni in particolare e il consigliere Cosimo Guccione. Il Presidente del Q5 Cristiano Balli, la Corte di Appello di Firenze nella figura della Presidente Margherita Cassano e del Presidente Vicario Maurizio Barbarisi. Un ringraziamento è doveroso anche per i funzionari italiani all’estero che svolgono un grande lavoro non solo per rappresentare il nostro Paese ma anche per supportarci in iniziative come questa e in particolare i funzionari dell’ambasciata italiana a Kabul e del Consolato Italiano a Los Angeles che ci hanno aiutato e permesso di far arrivare a Firenze Shamsia Hassani.

Oltre alla presentazione del murales il progetto prevede l’allestimento di una mostra fotografica permanente presso l’aula 32 del Palazzo di Giustizia di Firenze,  con le opere della serie “Dreaming Graffiti” e “Bird of no nation“, a testimonianza dell’impegno profuso dalla Florence Biennale nella promozione di valori di giustizia e uguaglianza.

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