Mario Pachioli — Premio “Lorenzo il Magnifico” In Memoriam ALLA XV FLORENCE BIENNALE - FB
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FLORENCE BIENNALE
18 - 26 OTTOBRE, 2025
Fortezza da Basso
Viale Filippo Strozzi 1, Firenze FI
Apertura al pubblico sabato 18Ore 14
Apertura segreteria organizzativa:
- Dal Lunedì al Venerdì09:00 – 17:00
- Sabato e DomenicaChiuso
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Mario Pachioli — Premio “Lorenzo il Magnifico” In Memoriam ALLA XV FLORENCE BIENNALE
Mario Pachioli (Vasto, 1948 – Firenze, 2024) è stato uno scultore di respiro internazionale, capace di coniugare monumentalità, sensibilità emotiva e raffinata tecnica figurativa. Diplomatosi all’Istituto Statale d’Arte di Vasto e formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Le sue opere sono conservate in importanti musei a Cracovia, Varsavia, Cancun, Stia, Arezzo e al Bargello di Firenze.
Tra i lavori più celebri: i 15 pannelli "I Misteri del Rosario", il monumento a S. Pio da Pietrelcina inaugurato da Madre Teresa di Calcutta, il Monumento a Santa Maria Assunta la scultura Greta Garbo nel centenario della nascita, il medaglione commemorativo a Enrico Caruso e numerose medaglie consegnate ai papi. Creatore della medaglia del premio "Lorenzo il Magnifico" della Florence Biennale, di cui è stato anche membro della giuria internazionale, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui l’Onorificenza “Medaglia Beato Angelico”.
“A Mario Pachioli, sbalorditiva reincarnazione dei nostri Grandi, mano e spirito, che può ancora restituirci intatti i valori che possono rifiorire ancora. Con la mia più sincera ammirazione e amicizia".
— Franco Zeffirelli

La critica ha sempre riconosciuto a Pachioli un equilibrio raro tra forza espressiva e sensibilità poetica. Antonio Berti, suo maestro, ricorda la sicurezza e la determinazione dell’artista: “Sa modellare il ritratto disinvoltamente ed anche nelle grandi composizioni sa trasfondere nei personaggi espressività ammirevoli [...] quel seme che ho visto germinare ha messo solide e forti radici, fruttificando rigogliosamente”. Paolo Levi sottolinea la vitalità che traspare dalle sue opere: “Momenti poetici e mitici rispecchiano un’anima, un temperamento di narratore, in cui si agitano sensualismo plastico e messaggi di indubbio valore estetico [...] dolore cosmico, frutto di ricerche che guardano anche al lato psicologico dei personaggi raffigurati”.
Tommaso Paloscia evidenzia come l’armonia della figurazione e l’impeccabilità della tecnica permettano a Pachioli di modellare la terracotta con grande sensibilità, accentuata da una profonda percezione emotiva. G. Bonomi osserva l’umanità delle sue composizioni: “Animate, armoniose composizioni, colore di umanità formano il mondo di Pachioli, aggiungendovi pregevoli qualità di modellatore”.
Elvio Natali descrive la scultura di Pachioli come un costante equilibrio tra dinamismo e compostezza: “L’accento, il ritmo è proprio nel fremito di vita che percorre, sommuove e declina le forme [...]. Figure di santi, di donne, di atleti: ieratiche, agonistiche, amatorie. Bellezza della carne e dello spirito in rituali liturgici [...]. Quel vitalismo che trascorre e trepida nelle sue creature è il suo accento moderno calato nella classicità delle forme”. Queste osservazioni delineano un artista che ha saputo fondere tradizione e innovazione, dalla classicità dei modelli alle influenze barocche, dalle figure sacre agli altorilievi e tondi monumentali. Ogni opera riflette una straordinaria attenzione al dettaglio e alla profondità emotiva: il corpo diventa strumento di espressione spirituale e umana, i gesti trasmettono grazia, la tensione dei muscoli e l’armonia delle forme conducono lo spettatore a un’esperienza estetica completa, dove bellezza, storia e sentimento si incontrano.
Con profonda gratitudine, la Florence Biennale tributa a Mario Pachioli il Premio "Lorenzo il Magnifico", da lui stesso creato, in riconoscimento delle straordinarie capacità creative, formative e umane che lo hanno reso un grande scultore e un maestro di indiscusso valore, capace di parlare al cuore dello spettatore con la forza eterna della sua arte.



