Addio all’artista italiana Amalia Del Ponte (1936-2025) - FB
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FLORENCE BIENNALE
18 - 26 OTTOBRE, 2025
Fortezza da Basso
Viale Filippo Strozzi 1, Firenze FI
Apertura al pubblico sabato 18Ore 14
Apertura segreteria organizzativa:
- Dal Lunedì al Venerdì09:00 – 17:00
- Sabato e DomenicaChiuso
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Addio all’artista italiana Amalia Del Ponte (1936-2025)
Porgiamo il nostro commosso saluto ad Amalia Del Ponte (1936–2025), grande artista visiva e designer italiana, nata a Milano e scomparsa lo scorso 16 agosto. La Florence Biennale ha avuto l’onore di ospitarla nell’edizione 2023, quando ha presentato l’opera You Are Me e ha ricevuto il Premio “Lorenzo il Magnifico” del Presidente alla Carriera.
“Un’artista che ha saputo permeare la materia di pensiero, trasformando scultura e spazio in esperienze sensoriali, in dialogo tra arte, scienza, suono e luce. Milano e il mondo dell’arte perdono una voce capace di dar forma all’invisibile, che continuerà a ispirarci”. Con queste parole l’Archivio Amalia Del Ponte ha annunciato la sua scomparsa.
Allieva di Marino Marini all’Accademia di Brera (1956–1961), Del Ponte sviluppò una ricerca autonoma, rigorosa e visionaria, incentrata su vuoto, luce e struttura della materia. Negli anni Sessanta collaborò con Elio Fiorucci, progettando il primo negozio monomarca in Galleria Passarella a Milano, destinato a rivoluzionare l’esperienza commerciale. Il riconoscimento internazionale arrivò nel 1973, quando Bruno Munari e Umberto Apollonio la invitarono alla Biennale di San Paolo, una delle rassegne più prestigiose dell’epoca. Da allora partecipò a importanti eventi, tra cui la XV Triennale di Milano e diverse edizioni della Biennale di Venezia, realizzando oltre venti mostre personali. Tra le più recenti, quelle al Museo del Novecento (2017) e alla Fabbrica del Vapore (2022), che hanno confermato l’attualità del suo linguaggio.
La sua perdita lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell’arte e un profondo dolore in chi ha avuto la fortuna di conoscerla. Con affetto ci stringiamo alla sua famiglia, all’Archivio che ne custodisce e valorizza l’opera e ai suoi cari. Addio, Amalia.
