Laboratori di Restauro dei Musei Vaticani - FB

La quarta edizione della Florence Biennale ha riservato una sezione speciale ai Laboratori di Restauro dei Musei Vaticani ai quali è stato assegnato il prestigioso Premio Internazionale “Lorenzo il Magnifico” per l’impegno profuso nella salvaguardia di un patrimonio artistico di inestimabile valore. La Biennale ha voluto portare a diretto contatto con il pubblico una operatività quotidiana ed instancabile che, analogamente a molti campi della ricerca, raggiunge punte di raffinata professionalità pur mantenendo al contempo note di indispensabile eclettismo.

I laboratori di restauro dei Musei Vaticani affondano le proprie radici nella tradizione plurisecolare delle Raccolte Vaticane. Questi laboratori costituiscono una realtà per molti aspetti unica, di vitale importanza per la conservazione e la conoscenza di un patrimonio culturale immenso quanto variegato. Oltre alla realtà più strettamente museale, i Laboratori partecipano come struttura tecnico-scientifica alla tutela dei beni culturali della Santa Sede.

I Laboratori di Restauro dei Musei Vaticani alla Florence Biennale 2003

Oltre alla presentazione documentaria dei grandi restauri, al visitatore della Biennale è stata data la possibilità di entrare in contatto diretto con i singoli laboratori, specializzati per materia, cui è affidata l’attività di conservazione (dalle pitture ai mosaici, dalla ceramica ai metalli, dai tessuti alla carta, dal legno ai materiali litici). I Laboratori hanno mostrato non solo gli aspetti della consistenza dei materiali, ma anche gli aspetti della loro valenza storica. 

Una variegata rassegna di opere diverse per epoca, area culturale, stile e materia è stata presentata sotto una luce nuova fornendo un’opportunità generalmente preclusa al normale visitatore di un museo. Una straordinaria occasione per varcare quel confine dove generalmente si deve arrestare la curiosità dei “non addetti”. La rassegna ha offerto una panoramica sui restauri più importanti effettuati negli ultimi anni (quelli della Cappella Sistina e delle Stanze di Raffaello sono solo alcuni dei più noti, ma molti ricorderanno anche il restauro sensazionale della Pietà di Michelangelo) e sulle metodologie di indagine e di intervento nei casi più ricorrenti e, talvolta, anonimi.
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